Per favorire l’inserimento lavorativo e facilitare così il processo riabilitativo delle persone affette da disabilità psichiche il Comune di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, ha presentato “Mani in pasta”. A promuovere l’iniziativa la “Cooperativa Controluce”, grazie anche al sostegno della fondazione “Con il Sud”, che ha pensato al progetto come lavoro di rete tra il settore pubblico e quello privato e che darà luce ad un pastificio in cui i disabili potranno imparare il mestiere e, durante il laboratorio, migliorare le loro doti relazionali con le altre persone coinvolte. L’inserimento lavorativo completa anche il lavoro che la cooperativa compie con i suoi ospiti. I nodi della rete saranno il Distretto Socio Sanitario 11, il Modulo Dipartimentale di Salute Mentale dell’ASP di Caltanissetta, il Mo.V.I., Slow Food – Condotta di Enna, Trecentosessantagradi A.P.S. Dopo che si sarà sviluppato il necessario legame tra il territorio e la comunità, e le famiglie dei partecipanti, e si saranno apprese le abilità per trattare la pasta fresca attraverso una formazione ad hoc, sarà anche possibile creare un marchio etico per promuovere il consumo critico ed il sostegno sociale per i progetti come questo. L’intera iniziativa si colloca in una zona senza servizi socio sanitari adeguati, a causa di politiche di centralizzazione delle strutture nel capoluogo di provincia.
La psicologa Marta Cortese, socia della cooperativa Controluce e referente del progetto, ha spiegato che: “Dalla residenzialità leggera con i gruppi appartamento che va ormai avanti da cinque anni potremo ora offrire la possibilità di lavorare in un laboratorio artigianale di pasta fresca e questo sarà per gli utenti una palestra per transitare verso nuove esperienze lavorative. Questo è il primo progetto d’inserimento lavorativo in provincia dedicato alla disabilità psichica, una nuova scommessa per noi e per chi vuole mettersi in gioco”. Alla presentazione del progetto ha preso la parola anche l’assessore alle politiche sociali del Comune di San Cataldo, Salvatore Sberna: “Abbiamo creduto fortemente nelle potenzialità di questo progetto che punta all’inserimento lavorativo dei disabili psichici e che li vede parte attiva della società, una continuazione del percorso virtuoso cominciato con i gruppi appartamento; la forza del progetto risiede nel lavoro di rete tra tutti gli attori coinvolti: l’azione sinergica tra pubblico e privato è la garanzia della riuscita del progetto”.