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teatro stalla

Nel 2014 la Fondazione Bosis inaugura il Teatro Stalla, il risultato di un lungo percorso di lavoro nel mondo del disagio mentale: un lavoro sanitario, medico, terapeutico, e soprattutto riabilitativo svolto a Cascina Germoglio. Il Teatro Stalla è un grande capannone, con una tribuna con 100 posti e un’area performativa ampia, che ha la caratteristica di avere a terra ovviamente sabbia. Sabbia come nella stalla, per un teatro dove si possa fare ricerca artistica e terapeutica, un luogo in cui fare incontrare i pazienti psichiatrici con attori professionisti, animali, filosofi, musicisti, artisti visivi. Nel corso degli ultimi anni, le esperienze realizzate in Teatro Stalla con gli animali hanno avuto un buon riscontro sia per il valore riabilitativo nei confronti dei pazienti, che per il valore educativo nei confronti dei bambini ad ogni livello di scolarizzazione.
La Fondazione ha collaborato con importanti compagnie teatrali nell’ambito della ricerca artistica sul rapporto tra attori professionisti, animali e portatori di follia e con esse ha prodotto spettacoli di altissima qualità artistica, soprattutto grazie alla presenza in scena degli animali, che rendono l’esperienza dell’attore e del pubblico unica e difficile da replicare. Nel libro Teatro Stalla Animali, Uomini e dèi, curato dal critico teatrale Andrea Porcheddu, si possono trovare alcune tra le esperienze teatrali più significative che la Fondazione ha realizzato in collaborazione con Animali Celesti Teatro d’Arte Civile con gli spettacoli Vangeli Storti, Nel segno di Caino, Canto Animale, Canto d’amore e d’utopia e Lucignoli, e FrequenzeAlfa-Teatro con Circo Bosis e Zoologico. Dal 2016 il Teatro Stalla raggiunge l’intera comunità bergamasca con una rassegna annuale di spettacoli aperti a tutti,
tra cui simenziona Io e Frankenstein e Liturgia Animale entrambi a cura del Presidente della Fondazione Piero Lucchini e Favola d’Amore di Barbieri Silvia. Ma l’esperienza teatrale della Fondazione non si esaurisce all’interno del Teatro Stalla, infatti propone eventi culturali e spettacoli in altre città, soprattutto a Venezia, oppure eventi itineranti, parate e azioni di strada, tra le più importanti l’azione di strada organizzata per Metamorfosi Festival di Teatro19 a Brescia.

Cascina Germoglio

Nel 2005 la Fondazione inaugura Cascina Germoglio, una Comunità psichiatrica residenziale che sul retro si affaccia su un grande maneggio-fattoria. Una realtà unica e composita, la cui forza risiede nella congiunzione dello spazio della comunità a quello del maneggio, dove la presenza degli animali si è tradotta, oltre che in uno strumento di indagine sperimentale, in una valida promessa di contatto tra mondo esterno e mondo interno. La Cascina Germoglio è un luogo in cui si avverte una energia straordinaria e particolarissima: è uno spazio nel verde, dove si vedono cavalli, anatre, oche, aquile, dove gli abitanti di verdello portano i bimbi a passeggiare e a vedere gli animali, dove si più mangiare nella vivace trattoria Hosteria Germoglio. Gli ospiti della struttura sono liberi di scegliere fra varie attività tra cui equitazione, teatro equestre, pet therapy, falconeria, lavoro al maneggio, ma non solo. La Cascina Germoglio ha un ruolo pedagogico attivo nell’accoglienza di gruppi scolastici e di giovani nell’ambito delle loro attività scolastiche ed extra scolastiche (grest parrocchiali o comunali, gruppi estivi organizzati, campus per ragazzi).
La tradizione della cascina, ovvero della cultura tradizionale agricola, si incontra perciò con una prospettiva terapeutica e riabilitativa all’avanguardia. Lo spazio si riempie quindi spesso di persone che entrano in contatto con questo ambiente, superando i limiti culturali, eredità di un passato in cui il malato psichiatrico faceva paura, era emarginato. Uno sforzo che si costruisce e si è costruito di giorno in giorno e che col tempo anche grazie all’evento Cascina Germoglio in Festa, che ogni anno a Luglio la Fondazione organizza aprendo per più giorni le porte alla cittadinanza e offrendo al territorio cucina tipica bergamasca, spettacoli equestri, performances di musica, teatro e danza, attività ludico-creative per bambini, laboratori di pet-therapy con rapaci, pappagalli e cavalli, gite in carrozza e molto altro. Un momento prezioso in cui gli ospiti possono condividere con la comunità bergamasca le competenze acquisite durante l’anno, ma soprattutto momenti di spensierata socialità.

Domus Emilia

Negli anni grazie ad alcune importanti collaborazioni, Venezia, per eccellenza la città che non ha confini, è diventata nella sua identità di “Città del mondo”, una dei principali luoghi d’azione e di ritrovo della Fondazione Bosis.
Per tre edizioni la Fondazione Bosis ha partecipato con le sue opere alla Biennale d’Arte, al concorso docufilm a Pellestrina, ad eventi teatrali al Lido di Venezia e alla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”; le sue attività sportive l’hanno portata alla Regata Storica e alla Vogalonga ma anche anche a più edizioni della Voga e Para nel bacino di Burano.
Ha inoltre collaborato con la Caritas diocesana del Patriarcato di Venezia e con il carcere femminile della Giudecca.
Per coronare e rinsaldare il forte legame culturale e terapeutico che la lega misteriosamente a Venezia, la Fondazione ha deciso di acquistare sull’isola di Torcello una proprietà in cui realizzare il progetto Atelier Domus Emilia.
La proprietà che Fondazione Bosis ha acquisito a Torcello è in prima istanza una casa di relax vacanziero come quiete dell’anima, ma anche di relazioni internazionali tra gli ospiti e il mondo. E’ un progetto innovativo che coniuga l’esperienza di casa e famiglia con quella di grandi eventi aperti alla cittadinanza.
Durante l’anno si organizzano infatti vacanze in piccoli gruppi che consentono di uscire dalle dinamiche dei grandi numeri vissuti nelle comunità e nei centri diurni, favorendo l’esperienza familiare e domestica, di tempi distesi e aiuto reciproco.
Non mancano però grandi occasioni e grandi eventi che vedono l’ampio giardino della casa animato da concerti, laboratori artistici, mostre, sessioni di lavoro con rapaci e molto altro.
L’area si presta a questa funzione poiché offre potenzialità e peculiarità interessanti rispetto all’isola di Torcello: è accessibile con mezzi pubblici e privati, ha accesso all’acqua da due canali, con tre posti barca in canale Borgognoni, e inoltre il grande terreno circostante di pertinenza, con l’affaccio su due canali, può essere utilizzato per attività all’aperto. E’ infatti una delle sede principali utilizzate per eventi sportivi in canoa e con le barche a remi.
La proprietà è inoltre facilmente raggiungibile a piedi perchè situata in prossimità del Ponte del Diavolo.

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