Dal 12 di maggio fino al 2 giugno si terrà a Porta Sant’Agostino, nella suggestiva cornice di Città Alta, la mostra “L’altro Pinocchio”, curata dalla Fondazione Emilia Bosis e dedicata al tema collodiano di Pinocchio. Un evento che si inserisce nelle iniziative culturali che si terranno quest’anno per celebrare il ventennale della Fondazione Emilia Bosis.
La mostra sarà divisa in tre sezioni: una pittorica, una fotografica ed una fumettistica.
La prima sarà curata dall’artista Rocco Forgione, uno dei più importanti surrealisti italiani, che esporrà il suo ciclo pittorico “Divinamente Pinocchio”: un percorso personale dove ha incarnato nel pellegrino dantesco il personaggio collodiano, che viaggerà, insieme a Virgilio, tra i gironi dell’Inferno. Un itinerario realizzato in sinergia con lo scrittore Eugenio Dario Lai che ha realizzato le didascalie dei canti che accompagneranno le tele.
“Rocco, in collaborazione con la Fondazione Emilia Bosis, insieme all’Associazione Aiuto a Vivere, terrà anche un laboratorio con i pazienti psichiatrici ed i bambini della scuola pony e che hanno partecipato al teatro, che si concluderà con una performance sulla ricerca della bellezza e del non visibile il pomeriggio del 2 giugno nel Teatro Stalla” ci ha raccontato Pier Giacomo Lucchini, Presidente della Fondazione Emilia Bosis. “Forgione con pazienti e bambini realizzerà un grande trittico, 9×5 metri, dove disegneranno figure metafisiche e surreali, animali, ecc. inerenti al tema”.
La parte fotografica sarà invece a sua volta divisa in due interventi.
“Il viaggio dell’anti-eroe Pinocchio”, curato da Patrizia Riviera, che è il risultato di un atelier-laboratorio da lei condiviso con i pazienti, in cui si è cercato di vivere attraverso la fotografia e le emozioni un Pinocchio contemporaneo mettendo in luce le fragilità, la bellezza, ma anche le brutture, la gioia, senza dimenticare la sofferenza.
“Impermanenze” è invece il titolo del secondo intervento che troverà spazio nella mostra. “Sarà un percorso che Giorgio Della Vite ha condiviso in questi anni con i pazienti psichiatrici – ci dice Lucchini -. Sarà una rilettura del “De rerum natura” di Lucrezio, quindi i temi della la natura che si auto-trasforma, la metamorfosi, ecc.”.
Infine, il percorso fumettistico “Pinocchio e le 8 ragioni per essere felice” nato all’interno del laboratorio condotto da Giorgio Carpinteri con i ragazzi della Fondazioni Bosis e che vi abbiamo raccontato in questi mesi. In occasione della mostra saranno esposte le tavole composte dalle vignette realizzate dai pazienti.
“Un’altra novità della mostra – conclude Pier Giacomo Lucchini – saranno dei laboratori live ed un evento culturale letterario che ospiterà lo scrittore torinese Eugenio Dario Lai e Marco Barile, psicoterapeuta e scrittore che insegna all’Università pontificia lateranense. In quell’occasione verrà proposto in un percorso una rilettura contemporanea e nuova del capolavoro collodiano alla luce di una ricerca di Eugenio sulla mitologia nordica dei paesi scandinavi in cui probabilmente Collodi ha tratto ispirazione”.
Nelle prossime settimane ci faremo raccontare i percorsi che la mostra affronterà dagli artisti che li hanno realizzati e curati.