Le donne della Fondazione: Bruna che ha cucinato tutti i giorni anche per 50 persone tra operatori, ospiti e amici. Nella stessa foto Laura, educatrice del Centro Diurno Germoglio, dinamica e innamorata del suo lavoro. Sandra, educatrice della Comunità Germoglio, nella tenda da campo con gli ospiti. Giulia, attrice, educatrice, responsabile della Comunità Il Filo Rosso, responsabile delle Attività Culturali, organizzatrice e curatrice del Festival della Follia, nel tempo libero (quale?) sistema i tavoli per i Laboratori Artistici del Festival. Simona responsabile della cura degli animali, vice presidente dell’Associazione Aiuto a Vivere. Flavia, responsabile degli Oss e Infermieri della Fondazione.
Ultimo convegno del Festival della Follia, Gondola dei Folli, domenica 12 settembre 2021, ore 15,00: Conversazione tra Guido Tonelli, Salvatore Natoli e Don Claudio Avogadri.
Guido Tonelli ci ha spiegato la follia del cosmo e l’illusione di fermare la vita nella forma, quel folle e disperato tentativo dell’uomo, così ben espresso nel Faust di Goethe.
Salvatore Natoli, ha parlato della Filosofia del Dolore. “Nessun uomo potrebbe vivere la sofferenza e sopravvivere ad essa, se non riuscisse ad attribuirvi un senso.”
Per Don Claudio Avogadri il senso va ricercato nel Qohelet, il “Radunante”, che sfidando la “vanitosa vantati” ci indica una via da percorrere: “abbi fiducia nel Padre e segui le sue indicazioni”.
Bosis Radio ha trasmesso in diretta su Facebook le interviste agli interpreti di queste giornate: relatori, ospiti ed educatori. Sveliamo i volti dei conduttori della Radio: Antonio e il mitico Norimberga, inviato d’assalto e ideatore dello slogan: Io Torcello, tu Torcelli, e voi? Noi Torcelliamoooo
Dietro al Festival della Follia, c’è stato anche tanto (duro) lavoro manuale, come trasportare da una zona all’altra del giardino di Villa 600 le sedie. Dalla zona conferenze a quella degli eventi serali.
Alle 18:30 l’ultimo evento serale: La penultima magia di Massimo Donà & Tiziano Scarpa.
Folle, sublimente folle è il mondo fiabesco cui ci introduce l’ultimo romanzo di Tiziano Scarpa. A Solinga i lampioni camminano, i negozi russano e le caffettiere preparano la colazione. Le parole di Tiziano Scarpa hanno trovato il controcanto nella follia jazzistica del gruppo di Massimo Donà in un mix di esecuzione e improvvisazione.