In libreria – \”Crazy for Football\”: dalla pellicola alla carta fino ad arrivare ai campi di calcio

\"\"\”Crazy for Football\”, Longanesi editore, è storia di una sfida. È la storia della Nazionale dei giocatori affetti da disagio mentale, andati in Giappone a giocare il Mondiale di calcio a 5.

Scritto a quattro mani da Francesco Trento e Volfango De Biasi è ispirato al film \”Matti per il calcio\” prodotto da Skydancers e Rai Cinema, vincitore del David di Donatello come Miglior Documentario 2017 e Menzione speciale ai Nastri d\’Argento.

\”In Italia – spiega Trento al quotidiano online Leggo – siamo all\’avanguardia nel settore, grazie all\’opera del professor Santo Rullo che cura la rappresentativa calcistica. Tanto che oggi in Giappone ci sono 600 squadre professionistiche che hanno allestito squadre per malati psichici». Il libro Crazy for Football infatti lancia il Mondiale che si terrà nel nostro paese dal 13 maggio 2018 a 40 anni dalla Legge Basaglia che abolì i Manicomi.

 

Davanti a noi, ora, non ci sono più due schizofrenici, uno psicotico, tre depressi, un ansioso eccetera. C’è un gruppo di giocatori, di amici, che si prepara a un Mondiale. Sono finiti, trascorsi, i mucchi di giorni incolori, le settimane scomparse, sacrificate al nulla. Al loro posto, adesso, c’è questa corsa di gruppo da un lato all’altro del campo, c’è il dribbling tra i conetti, il tiro in porta, la finta venuta male, il tiro sparato alle stelle, la risata. C’è smettere di avere la propria età per qualche giorno, tornare all’età calcio, a quell’adolescenza di ritorno che cancella ogni dato anagrafico e rende tutti bambini.

Mentre tra invasioni di campo, scontri tra ultras e polemiche il resto del mondo è ammalato di calcio, da qualche parte c’è anche chi di calcio guarisce. Succede a Osaka, in Giappone, nel primo Mondiale per persone con problemi di salute mentale.
Con ritmo e ironia, De Biasi e Trento raccontano la rocambolesca formazione della Nazionale italiana, tra i provini, gli allenamenti con un pugile campione del mondo, le mille difficoltà e il nascere di un’amicizia che sancisce, per i componenti della squadra, la fine della solitudine. Un’avventura follemente bella, abitata da personaggi così perfetti da sembrare inventati.
Come Sandrone, il super poliziotto che scortava il presidente della Repubblica finché non ha iniziato a sentire le voci, e si è dovuto dimettere.
Come Luís, il portiere che (forse) ha giocato in serie B.
Come Stefano, che mentre racconta i suoi tentativi di suicidio alza la testa, guarda i suoi compagni vestiti con le tute degli Azzurri e sospira, incredulo: «Che mi sarei perso».
Personaggi indimenticabili, che vi faranno innamorare, ridere, commuovere. E cambieranno per sempre la vostra idea di cosa vuol dire essere «pazzi».

 

 

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