“Il tentato suicidio nell’adolescenza (T.S. Giovanile)” è un documentario di Ermanno Olmi, girato nel 1968 che era stato perso, tanto che nemmeno lo stesso autore se ne ricordava, e ritrovato solo la primavera scorsa. Il ritrovamento casuale è avvenuto tra i faldoni dell’archivio della Fondazione Luigi Micheletti a Brescia e lo stesso Olmi non l’aveva ancora mai visto. IL filmato è stato incluso nella rassegna della 74a Mostra di Venezia, per la sezione indipendente delle «Giornate degli autori». Il filmato ha una durata di 30 minuti, è girato in bianco e nero e racconta il reparto di psichiatria del Policlinico di Milano.
Il motivo per cui quest’opera è stata dimenticata per così tanto tempo può essere ricercato nel fatto che a commissionare l’opera fu un’importante multinazionale farmaceutica, che si aspettava un risultato diverso da quello che invece uscì dalle riprese. Invece che una buona pubblicità, l’unico episodio di tentato suicidio ripreso dalle telecamere avviene proprio utilizzando una manciata di pillole. Questo episodio confermava le statistiche dell’epoca dove l’abuso di farmaci per togliersi la vita era la prima causa per cui molti giovani furono ricoverati.
Alle proiezioni riservate agli esperti del settore, Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, professore alla Sapienza di Roma e appassionato di cinema, ha detto: “si riconosce la mano dell’Olmi di allora che girava per la televisione Racconti di giovani amori, ma anche perché è un ritratto della psichiatria milanese di quegli anni”. E poi prosegue: “Il reparto psichiatrico del Policlinico di Milano ha avuto grandi clinici e ottimi docenti, ma non è stato un luogo di ‘rivoluzione culturale’. Semmai – pregi e difetti – un polo universitario tradizionale, comprese alcune ‘tradizionali’ dinamiche baronali. Ma anche il riconoscimento dell’importanza della psichiatria e della psicologia nell’ospedale, in dialogo con la medicina. La figura di Cazzullo è dunque sfaccettata: un innovatore ma anche un conservatore. Altrove in Italia intere comunità di psichiatri, psicologi, infermieri e assistenti sociali riformavano più radicalmente il modo di affrontare il disagio psichico.
Durante il video-racconto si capisce che il suicidio allora come oggi è legato a disturbi non solo depressivi e psicotici ma anche a situazioni famigliari e sociali. Oggi però le cause sono aumentate, e molte arrivano in età adolescenziale, dove non si ha ancora la forza per affrontarle: la vita online, le insidie delle chat, il bullismo, etc. Il suicidio in alcuni paesi oggi è addirittura tra le maggiori cause di morte ed è per questo che in tutto il mondo il 10 settembre sarà la giornata dedicato alla prevenzione del suicidio.